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Cicli di incontri

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anno
titolo
apri contenutoLa nostra storia e la storia del nostro corpo

Coordinatrice
:
Maria Gina Meacci
Sede: Casa del popolo S. Bartolo a Cintoia - Firenze
N.ro incontri: 13
Contenuto
Il progetto si basa sulla necessità di ogni essere umano di sapere di se stesso, di essere consapevole delle gioie che ha vissuto e delle sofferenze che ha patito. Quanto detto sembra ovvio, ma tutto il contesto sociale tende a rimuovere, a livello generale e individuale, la consapevolezza delle fonti delle esperienze emotive, cognitive e fisiche. Così, quando le persone tornano da un campo di concentramento o da un campo profughi o le donne tornano dai campi di stupro serbo-croati o le nonne di Plaza de Mayo continuano le loro ricerche... la società dopo un po' di tempo fa pressione perché le tragedie vengano dimenticate... non bisogna “farla troppo lunga”. Anche nelle storie molto meno tragiche accade lo stesso: “via, via… bisogna dimenticare”, “lo spettacolo deve continuare”, “falla poco lunga”. Nel gruppo le partecipanti possono vedere che è necessario fare dei ricordi delle proprie storie (la storia del proprio corpo, quella emotiva, quella cognitiva e quella sociale) le fondamenta del proprio modo di stare nel mondo, di chiedere ed esigere di essere considerate nella propria dignità. Ogni persona non è soltanto la propria storia, ma non è senza la propria storia.
apri contenutoGruppo di consulenza per donne

Altre edizioni:
2008
Coordinatrice: Maria Gina Meacci
Sede: Associazione "I cristalli", via Toscanelli 6 - Firenze
N.ro incontri: 15
Contenuto
Il progetto si basa sulla necessità di ogni essere umano di sapere di se stesso, di essere consapevole delle gioie che ha vissuto e delle sofferenze che ha patito. Quanto detto sembra ovvio, ma tutto il contesto sociale tende a rimuovere, a livello generale e individuale, la consapevolezza delle fonti delle esperienze emotive, cognitive e fisiche. Così, quando le persone tornano da un campo di concentramento o da un campo profughi o le donne tornano dai campi di stupro serbo-croati o le nonne di Plaza de Mayo continuano le loro ricerche... la società dopo un po' di tempo fa pressione perché le tragedie vengano dimenticate... non bisogna “farla troppo lunga”. Anche nelle storie molto meno tragiche accade lo stesso: “via, via… bisogna dimenticare”, “lo spettacolo deve continuare”, “falla poco lunga”. Nel gruppo le partecipanti possono vedere che è necessario fare dei ricordi delle proprie storie (la storia del proprio corpo, quella emotiva, quella cognitiva e quella sociale) le fondamenta del proprio modo di stare nel mondo, di chiedere ed esigere di essere considerate nella propria dignità. Ogni persona non è soltanto la propria storia, ma non è senza la propria storia.
apri contenutoLa mia autobiografia clandestina

Coordinatrice:
Maria Gina Meacci
Sede: La libreria delle donne di Firenze, via Fiesolana 2B - Firenze
N.ro incontri: 1 su 12 (iniziativa interrotta)
Contenuto
Gli “anelli perduti” della nostra biografia sono esperienze, sentimenti, emozioni, motivazioni che ci condizionano senza che noi sappiamo della loro esistenza. Questa perdita ci porta a vivere in modo frammentato; di questa frammentazione sentiamo soltanto il nostro essere inadeguate, insicure, fragili, eccessivamente bisognose degli altri. La teoria dei sistemi complessi evolutivi, che è il fondamento teorico e operativo che sottostà all’organizzazione degli incontri, permette di trovare e comporre la nostra storia individuale riunendo gli anelli perduti, “clandestini”, con la nostra biografia “ufficiale”. È la via per divenire donne che vivono una vita complessa-evolutiva, cioè significativa e piena.
apri contenutoImpariamo dai nostri figli adolescenti ad essere genitori

Altre edizioni: 2007, 2003, 2002, 2001, 2000, 1999, 1998
Coordinatrice:Maria Gina Meacci
Sedi: Quartiere 5 - Firenze (edd. 2008-2007-1998), Quartiere 2 - Firenze (edd. 2003-2002), Scuole e circoli Isolotto - Firenze (edd. 2001-2000-1999)
N.ro incontri: 10 (ed. 2008), 7 (edd. 2007-1998), 14 (ed. 2003), 12 (edd. 2002-1999), 9 (edd. 2001-2000)
Contenuto
Una delle relazioni più complesse, e oggi più difficili e problematiche, è quella fra figli adolescenti e genitori. I genitori vivono in grande solitudine il rapporto con il figlio/a riguardo alla comprensione e gestione delle grandi questioni che gli adolescenti, proprio per le trasformazioni che si trovano a vivere, pongono a se stessi e a loro. I nonni, che hanno aiutato i genitori quando i figli erano bambini, ora sono più anziani e spesso non riescono ad essere vicini a questi nipoti che ora appaiono strani sconosciuti. Scuola media e superiore – come organizzazioni istituzionali – non hanno come obiettivo la cura della relazione allievo/insegnante. Ogni docente è tenuto ad occuparsi dell’apprendimento della propria materia piuttosto che dell’andamento globale dell’adolescente, delle sue trasformazioni e della relazione personale con lui/lei. Scuola media e scuola superiore, a differenza di quella elementare, non hanno nei loro obiettivi lo sviluppo integrato della persona-studente, ma le singole competenze nelle varie materie. La frammentazione dell’allievo per competenze fa perdere di vista cosa l’adolescente è e quali sono le sue questioni più importanti. Egli avrebbe bisogno di relazioni con adulti che lo aiutino ad articolare l’affettività con la sessualità, la conoscenza con gli affetti, la conoscenza con la consapevolezza di sé, degli altri, del mondo. Così i genitori sono i soli adulti coinvolti nella gestione, insieme all’adolescente stesso, di tutte le vicende del figlio/a: come organizza impegni scolastici, sportivi, politici, emotivi, sociali, sessuali ed altri. La famiglia è gravata da un eccessivo carico che dovrebbe essere condiviso da più adulti e da più istituzioni. Questa è la solitudine dei genitori. Essi non sanno con chi parlare delle questioni che i figli adolescenti pongono loro e quali comportamenti aiuterebbero gli adolescenti a districarsi nella rapida e in parte sconvolgente successione di cambiamenti. Nella serie di incontri “impariamo dai nostri figli adolescenti ad essere genitori” si cerca di acquisire strumenti per organizzare, gestire ed eventualmente modificare i rapporti con i figli adolescenti in modo da permettere loro un’evoluzione cognitiva, affettiva e sociale.

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apri contenutoImpariamo a non soffrire per amore

Coordinatrice:
Maria Gina Meacci
Sede: Casa del popolo S. Bartolo a Cintoia - Firenze
N.ro incontri: 14
Contenuto
Nel 2007 la scrittrice spagnola Lucia Etxebarría pubblicò Io non soffro per amore (lettura consigliata). Nel testo – divulgativo – l’autrice si concentra su quella che è la questione principale della sofferenza per amore: l’attaccamento per dipendenza involutiva. Il modello comunicativo-evolutivo può, fornendo strumenti cognitivi ed emotivi, aiutare a spezzare le dipendenze involutive che chiamiamo “amore”, in primo luogo permettendo alle partecipanti di ricostruire, nel susseguirsi degli incontri, la storia della propria spinta vitale principale: l’inarrestabile bisogno umano di connettersi con gli altri. È la necessità di connessione con gli altri che dà ad ogni persona la vita nel senso umano, in quanto sono altri esseri umani che fin dalla nascita offrono i principi di organizzazione della mente, della affettività, della socialità, della percezione di sé e del proprio corpo. Allo stesso tempo però questa necessità di connessione rende dipendenti, radicalmente dipendenti dagli altri: coloro i quali sono definiti dal modello comunicativo-evolutivo le “condizioni necessarie del protagonista” segnano il destino della dipendenza di ogni essere umano: o verso l’indipendenza e la dipendenza matura o verso la dipendenza involutiva. Se le condizioni necessarie non hanno permesso che la dipendenza iniziale si trasformasse, via via, in indipendenza e capacità di dipendenza matura, questa donna soffrirà per amore. E cosa vuole dire “soffrire per amore”? Vuole dire che lascerà che altri la trattino male, senza rispetto, ignorando i suoi desideri e i suoi bisogni, poiché questi non verranno neanche presi in considerazione; vuole dire aspettare un amore o un riconoscimento che non arriverà mai, vuole dire essere troppo accondiscendenti, vuole dire dare troppo o “amare troppo”. Questa donna soffrirà, già adulta, per l’amore che non le ha dato sua madre o suo padre, per l’amore di un partner che non può o non vuole impegnarsi in un rapporto di coppia con lei, per l’amore di un’amica egoista che non le telefona se non ha bisogno, per l’amore-riconoscimento di una responsabile nel lavoro che non le riconoscerà mai... in altre parole, una sofferenza infinita e inutile che non cambierà le situazioni che la provocano. In secondo luogo, il modello offre alle partecipanti strumenti e strade di cambiamento verso l’indipendenza e la dipendenza matura. Il clima emotivo che si crea nei gruppi comunicativi-evolutivi, proprio per le sue caratteristiche, offre un sostegno forte di amore senza sofferenza inutile: un buen amor. Così, ogni partecipante può imparare a scegliere con chi e come offrire le “proprie mani connettive”, senza che queste vengano imprigionate, schiacciate, ignorate o tagliate… la fiaba della “principessa senza mani” è pressoché universale e narra la storia di ogni donna, narra la storia delle donne.
apri contenutoIl cerchio della femminilità: impariamo ad essere donne in noi stesse e con gli altri

Coordinatrice:
Maria Gina Meacci
Sede: Casa del popolo S. Bartolo a Cintoia - Firenze
N.ro incontri: 20
Contenuto
Da una ventina d’anni alcuni studiosi di varie provenienze stanno costruendo una prospettiva nuova per comprendere le fondamenta delle civiltà attuali. Con il loro aiuto è ora possibile pensare in modi nuovi sia la storia dell’umanità in generale che la storia individuale di ciascuno. Tali pensieri nuovi, una vera e propria rivoluzione di prospettiva, trovano tuttavia una forte resistenza attiva, un rinnovato intento di controllo sociale per ottundere con nuove strategie le coscienze e fare così fallire la possibilità di cambiamento. È un momento di forte antagonismo tra il vecchio sistema del dominio sociale e un nuovo sistema, quello che una delle studiose più impegnate nel cambiamento – Riane Eisler – chiama “sistema della partnership”. Il momento attuale è molto delicato per la specie umana e chi ritiene necessario un cambiamento radicale del modo di vivere nelle attuali società ha bisogno di incrementare la propria consapevolezza su quali siano le fondamenta dei rapporti con il proprio corpo, le fondamenta dei rapporti uomo-donna, di quelli sociali, di quelli lavorativi, di quelli figli-genitori e allievi-insegnanti, ecc. Il Modello Comunicativo-Evolutivo si inserisce senz’altro in questa nuova prospettiva generale, ma la premessa specifica di questo ciclo di incontri è di lavorare per acquisire gli strumenti offerti dal modello stesso, insieme alla prospettiva generale del sistema della partnership, per raggiungere una visione d’insieme della propria storia personale.
apri contenutoImpariamo a vivere in noi stessi

Coordinatrice:
Maria Gina Meacci
Sede: Casa del popolo S. Bartolo a Cintoia - Firenze
N.ro incontri: 14
Contenuto
“Ero fuori di me”: è molto probabile che chiunque, riferendosi a qualche circostanza della propria vita, lo abbia pensato, perché ciò che ha detto o fatto in quelle circostanze gli risulta strano, non lo riconosce come proprio.  Ma può darsi che, senza averne coscienza, modalità di pensare, sentire e agire, che si prolungano nel tempo, siano altrettanto estranee alle caratteristiche individuali di ognuno. Sono modalità imposte dall’esterno e perciò danno una profonda sensazione di ansia e di smarrimento di se stessi. Può anche darsi che i modi di sentire, pensare e agire siano – invece – proprio “farina del nostro sacco” ma si trovino talmente scollegati tra loro da farci sentire a volte insicuri e “traballanti”. Gli incontri si propongono di fornire alcuni strumenti concettuali e operativi per far sì che ogni partecipante possa imparare da se stesso e dagli altri ad abbandonare le modalità che gli impongono di vivere “fuori di sé” per sviluppare quelle che si generano naturalmente dalle sue capacità individuali.
apri contenutoImpariamo a vivere insieme

Coordinatrice:
Maria Gina Meacci
Sede: Casa del popolo S. Bartolo a Cintoia - Firenze
N.ro incontri: 14
Contenuto
Seduti in cerchio e partendo dalle proprie esperienze di vita, i partecipanti – donne e uomini di tutte le età – iniziano un percorso individuale, ma non in solitudine, per divenire, ciascuno/a, “un uomo”, “una donna” in grado di essere se stesso/a e, al contempo, di vivere insieme in relazione con un'altra persona. Si tratti di un rapporto di coppia o di un altro tipo di relazione alla pari, come per esempio il rapporto di amicizia o quello fra fratelli/sorelle. Incontro dopo incontro i partecipanti acquisiranno gli strumenti affettivi, cognitivi e sociali per realizzare il proprio percorso d'identificazione/apertura all'altro, decostruendo i condizionamenti che hanno impedito di divenire donne e uomini “evolutivi” imparando a vivere la libertà e la relazione di intimità. Via via i partecipanti riempiranno le proprie mancanze riparando i torti, imparando a stare bene con le donne e con gli uomini, mantenendo ciascuno/a la propria identità individuale.
apri contenutoDonna non ti spezzare: le strade delle menopause

Altra edizione:
2000
Coordinatrice: Maria Gina Meacci
Sede: Humanitas di S. Bartolo a Cintoia - Firenze
N.ro incontri: 14
Contenuto
Ogni donna ha ascoltato molte frasi del tipo: “le donne sono irrazionali”, “le donne non sanno gestire il denaro”, “le donne non possono ricoprire ruoli di responsabilità”, “le donne non sanno fare politica”. Qual è l’origine del concetto “donna” che sta alla base di tali menzogne? Alcuni studiosi – uomini e donne – hanno messo in evidenza che all’origine del concetto non vi è un errore di conoscenza, come per esempio quello su cui si basava la teoria secondo cui il sole girasse attorno alla terra – in tal caso le apparenze avrrebbero potuto giustificarlo. Le frasi citate non si fondano su elementi oggettivi: si tratta di falsità come dimostrano ogni giorno le donne che hanno la possibilità di accedere agli strumenti della conoscenza. Anche l’argomento della menopausa è caratterizzato da alcune menzogne: che questa comporta perdita di memoria, che spesso il desiderio sessuale diminuisce anche fino a sparire, che in questo periodo insorge la depressione. Tali falsità non solo fanno parte del sistema simbolico sociale – fuori da ogni donna – ma sono anche dentro ogni donna e condizionano il modo in cui vivrà o vive la sua menopausa. Le donne vengono espropriate di ciò che sono state fino a quel momento per diventare una “donna in menopausa” e non “questa donna” che attraversa con le sue modalità e l’aiuto degli esperti un periodo della vita chiamato menopausa.
Gli incontri si inseriscono nell'ambito del progetto "Donne senza pausa" curato da Humanitas e Coop, in collaborazione con il distretto socio-sanitario 4 e la Biblioteca Isolotto che prevede una serie di attività in grado di proporsi come intervento complessivo di sostegno alle donne nell'età della menopausa.

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apri contenutoMenopausa, che passione!

Altra edizione:
2001
A cura di: Alessandra Panozzo, Elisabetta Giulianetti, Marta Marini, Maria Gina Meacci, Paola Greco
Sede: sezione soci Coop Firenze Nord-Est, via del Clasio 15 - Firenze
Contenuto
vedi informatore Coop
http://www.coopfirenze.it/informazioni/informatori/articoli/3791
apri contenutoImpariamo ad essere donna

Coordinatrice:
Maria Gina Meacci
Sede: Casa del popolo S. Bartolo a Cintoia - Firenze
N.ro incontri: 14
Contenuto
Gli incontri sono rivolti alle donne di tutte le età che sentono la necessità di ricercare le origini della propria identità personale e sociale, intraprendendo un processo che sviluppi specifici modi di percepire, sentire, pensare le forme femminili di stare nel mondo, decostruendo quelle forme che per millenni la cultura occidentale ha imposto alle donne, mutilando la loro identità. Le troppe negazioni subite costringono ogni donna a fare i conti con personalità private di importanti sicurezze, come pure a pagare per scelte di vita “non socialmente condivise” prezzi troppo alti in termini di affettività, sofferenza o malattia. Partendo dalle proprie esperienze di vita ognuna inizierà un percorso individuale – ma non solitario – per divenire una “donna”. Incontro dopo incontro le partecipanti acquisiranno gli strumenti affettivi, cognitivi e sociali per realizzare il proprio percorso di identificazione, ricordando ma, allo stesso tempo, creando se stesse, imparando a stare bene con le donne e a stare bene con gli uomini pur mantenendo ciascuna la propria identità di donna.
apri contenutoAutodifesa relazionale - II livello

Coordinatrice:
Maria Gina Meacci
Sede: Quartiere 2, Villa Arrivabene - Firenze
N.ro incontri: 6
Contenuto
Questo ciclo di incontri sull’autodifesa si propone di approfondire l’aspetto psicologico della difesa relazionale e sociale. È probabile che, nel corso della vita, il datore di lavoro, i parenti, gli amici… possano renderci la “vita impossibile”, così come eventi più o meno tragici possono “buttarci a terra”, ma la possibilità di gestire in modo adeguato relazionali difficili o di “rimettersi in piedi” dopo un evento tragico dipende dalle caratteristiche personali dell’organizzazione generale di ciascuna. La proposta di lavoro per questo gruppo è riflettere sulle caratteristiche psicologiche che, nel corso della vita, si sono dimostrate malformazioni della propria organizzazione tali da determinare scelte sbagliate oppure da impedirci di “rimetterci in piedi” con un maggior livello di complessità. Il libro Le Dee dentro la donna (lettura consigliata) dell’analista junghiana Jean Bolen, attraverso l’esame delle caratteristiche delle principali divinità femminili della mitologia greca, accompagna le partecipanti in un percorso individuale – ma non solitario – di identificazione con la dea o con le dee che governano la personalità di ognuna e le guida/orienta verso il cambiamento della propria organizzazione. Imparare a difendersi attraverso la comprensione di sé è la migliore protezione nei confronti degli attacchi psicologici e relazionali che si possono subire nel corso della vita.
apri contenutoRaccontarci il passato per costruire il futuro

Altra edizione:
2002 (14 incontri)
Coordinatrice: Maria Gina Meacci
Sede: Humanitas di S. Bartolo a Cintoia - Firenze
N.ro incontri: 10
Contenuto
Gli incontri si propongono di mettere insieme donne di diverse età che, mentre si raccontano la propria storia, acquisiscono nuovi strumenti per pensarsi e costruirsi. Tutte hanno qualcosa da imparare dalle altre, le più giovani dalle più vecchie e viceversa. Raccontarsi – con le modalità comunicative-evolutive di funzionamento dei gruppi – non è necessario solo per chi racconta, ma è fondamentale anche per chi ascolta. È ascoltando le storie di altre vite che si possono riacquistare alcuni “pezzi” della propria, pezzi che erano rimasti esclusi dalla “trama ufficiale” che ognuna ha della propria vita.

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apri contenutoAutodifesa e autoriparazione
Altre edizioni: 2000 (2 edizioni)
Coordinatori: Simonetta Ragazzini (ed.2001), Simonetta Ragazzini e Rossana Bartolozzi (ed. 2000)
Supervisione: Maria Gina Meacci
Sedi: Quartiere 2 - Scuola media Dino Compagni - Firenze (ed. 2001), Centro Antiviolenza Donna - Prato (ed.2000), Scuola el. Carducci - Firenze
N.ro incontri: 9
Contenuto
Dopo l’esperienza dei cicli di incontri sull’autodifesa condotti da Maria Gina Meacci, sono state realizzate altre iniziative sul tema della difesa fisica e relazionale. La coordinazione è affidata a operatrici che si sono formate sul modello comunicativo – evolutivo con la dott.ssa Meacci che, in queste iniziative, supervisiona gli incontri. Gli argomenti sviluppati sono tratti dalla pubblicazione “La persona è un regno. La frontiera personale” edita dal Comune di Firenze (1998) frutto della elaborazione delle dispense nate per accompagnare gli incontri teorici e pratici organizzati dal Quartiere 1 e 3. Le esercitazioni pratiche che accompagnano gli incontri teorici sono condotte da Marco Cialli, esperto di karate tradizionale, in collaborazione con l’Associazione “Mentis en ergo”.

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apri contenutoCorso di formazione per operatori socio-sportivi

Coordinatrice: Maria Gina Meacci
Sede: via Assisi 20, Isolotto - Firenze
N.ro incontri: 2
Contenuto:
Obiettivo degli incontri è offrire ai partecipanti gli strumenti del modello comunicativo evolutivo per migliorare la qualità delle loro prestazioni sia nell’ambito del lavoro sia nella gestione dei rapporti con allievi, genitori e colleghi.
In questa iniziativa l’attenzione è posta sulla prima classe di relazione che vede due funzioni distinte: quella di protagonista dei processi di apprendimento dei comportamenti umani e quella di condizione necessaria affinché questi processi abbiano luogo. L’acquisizione di una mentalità comunicativa evolutiva consente all’operatore socio-sportivo nella sua funzione di “condizione necessaria” di offrire ai suoi allievi principi costitutivi della relazione tali da non ostacolare l’evoluzione dei suoi protagonisti.
apri contenutoImpariamo a vivere in coppia

Coordinatrice: Maria Gina Meacci
Sede: via Assisi 20, Isolotto - Firenze
N.ro incontri: 13
Contenuto

Gli incontri sono rivolti ad uomini e donne che desiderano costruire un rapporto di coppia in cui ognuno possa vivere “libero e insieme all’altro/a”. Senso di libertà e intimità fisica, emotiva e cognitiva non sono in contraddizione in una relazione di coppia “evolutiva”, ma questo passa attraverso la decostruzione dei modelli di coppia che hanno condizionato uomini e donne nel vivere la relazione con l’altro sesso, impedendo all’uomo di vivere una relazione di intimità con la donna e i figli e ostacolando la donna nello sviluppo della propria identità al di fuori della relazione. Il percorso che intraprendono i partecipanti è un cammino individuale, ma non in solitudine, per curare le ferite relazionali e divenire soggetti capaci di organizzare evolutivamente la propria vita e vivere una relazione di coppia nella quale sia possibile mantenere la propria identità individuale e creare insieme qualcosa di completamente nuovo per entrambi.
apri contenutoGruppo di consulenza personale

Coordinatrice:
Maria Gina Meacci
Sede: via Assisi 20, Isolotto - Firenze
N.ro incontri: 16
Contenuto
Ulisse – alla corte dei Feaci – in incognito. Un aedo cieco narra le “gesta di eroi la cui fama giungeva allora al cielo infinito” e canta la guerra di Troia e di Ulisse. Ulisse, nascondendosi il volto nel gran mantello purpureo, piange profondamente commosso nel sentir narrare la sua storia, nel sentirsi narrare: inaspettatamente il racconto dell'aedo incontra il suo desiderio di narrazione. Analogamente in questa serie di incontri, attraverso la consulenza personale e quindi il racconto, si possono risvegliare alcune parti di noi. I partecipanti finalmente possono raccontarsi e sentirsi raccontare e possono piangere per l'inaspettata rivelazione della propria storia. Gli incontri di consulenza personale sono condotti applicando il modello comunicativo-evolutivo di psicoterapia e i suoi principi di organizzazione. All’inizio di ogni incontro un partecipante può proporsi per andare al centro del cerchio con Maria Gina Meacci ed effettuare la propria consulenza personale per 40 minuti mentre gli altri partecipano con il loro ascolto silenzioso. Solo dopo gli altri partecipanti possono prendere la parola a turno e raccontare quello che la consulenza ha loro suscitato, facendo riferimento solo alle proprie esperienze personali.
apri contenutoNoi e i nostri rapporti

Coordinatrice:
Maria Gina Meacci
Sede: Via Modigliani 115, Isolotto - Firenze
N.ro incontri: 22
Contenuto
In questa serie di incontri viene proposto il modello comunicativo-evolutivo per l'acquisizione di strumenti socio-mentali utili per vedere se stessi e i propri rapporti. Il progetto prevede di costruire in ogni incontro una situazione di vita quotidiana nelle diverse classi di relazione: situazioni che viviamo giornalmente con i figli, nella coppia, con gli amici, nel lavoro, con noi stessi. Attraverso queste "creazioni di eventi" si cerca di comprendere la sequenza interattiva alla quale essi sono collegati, i motivi dei comportamenti, le reazioni consce ed inconsce, la collocazione relazionale e le diverse alternative per porsi in ogni classe di rapporto.

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apri contenutoLa persona è un regno. La frontiera personale.

Altra edizione: 1997
Coordinatori: Maria Gina Meacci, Marco Cialli
Sede: Isolotto - Firenze (ed.1998), Villamagna - Firenze (ed.1997)
N.ro incontri: 8
Contenuto
Gli incontri si propongono di affrontare la questione della difesa psicologia, interpersonale e sociale e il tema strettamente connesso dell’autoriparazione. Tutti sono in grado di riconoscere con facilità le aggressioni fisiche, ma in genere è più difficile individuare le “violenze” nei rapporti interpersonali, difendersi dalle aggressioni ai “territori” mentali e gestire le comunicazioni socialmente malate. Ogni giorno, sul lavoro come a casa, capita di dover far fronte agli attacchi di colleghi, familiari e amici; come cittadini, allievi, pazienti siamo esposti alle trascuratezze delle istituzioni che dovrebbero proteggerci, accudirci, difenderci o offrirci le condizioni adeguate per l’evoluzione. Nel corso della vita, inoltre, sono pressoché inevitabili una serie di attacchi più o meno devastanti alla “frontiera personale”: la fine della situazione di studente, la fine di un rapporto di coppia, la fine della situazione di figlia/o quando muoiono i genitori…. Non potendo evitare le piccole e grandi rotture che questi attacchi provocano alla nostra organizzazione mentale, è possibile impostare su di sé un lavoro globale che consenta un cambiamento verso una più adeguata organizzazione della frontiera personale e delle sue funzioni, comprese la capacità di difendersi e autoripararsi. Questo lavoro globale è la migliore difesa e protezione che si possa offrire a se stessi: imparare ad aprire e chiudere adeguatamente la propria frontiera è il modo evolutivo di imparare a difendersi dagli attacchi, dalle trascuratezze e dalle comunicazioni socialmente malate.

documentazione vai alla documentazione (ed. 1998) - (ed. 1997)

apri contenutoImpariamo dai nostri figli ad essere genitori

Altra edizione: 1995
Coordinatrice:
Maria Gina Meacci (ed. 1998) Maria Gina Meacci e Marzenka Matas (ed. 1995)
Sede: Teatro "La fiaba", Isolotto - Firenze (ed. 1998) - Ludoteca di via Modigliani 115, Isolotto - Firenze (ed.1995)
N.ro incontri: 7 (ed. 1998), 20 (ed. 1995)
Contenuto
La struttura d’interazione Figlio/Genitore appare nell’evoluzione delle specie come una rivoluzionaria modalità d’iscrizione di principi di organizzazione dei comportamenti. Fino a quel momento, infatti, i piccoli delle specie esistenti possedevano tutti i principi di organizzazione dei comportamenti già iscritti nel codice genetico. L’iscrizione post-natale di principi di organizzazione si realizza attraverso le interazioni del piccolo con un esperto di comportamenti della propria specie: l’esperto insegna con gli esempi, l’inesperto impara appropriandosi dei principi di organizzazione insiti negli esempi mostrati, che poi egli realizza in nuovi comportamenti. L’apprendimento si produce nell’inesperto attraverso l’appropriazione / iscrizione / realizzazione dei principi di organizzazione dei comportamenti dell’esperto. Da ciò deriva che se le condizioni socio-mentali delle strutture d’interazione in cui l’inesperto vive sono adeguate, egli evolverà necessariamente poiché tale è la sua natura virtuale; e deriva che, ogniqualvolta un bambino o un adolescente non evolve, è necessario operare sulle condizioni socio-mentali delle strutture interattive nelle quali è incluso, poiché sono queste che stanno mutilando la sua natura evolutiva virtuale. Tutto il modello comunicativo-evolutivo è imperniato nel lavoro sulle condizioni interattive che l’esperto – genitore, insegnante, psicoterapeuta, medico, operatore di comunità o altro – offre e gestisce nell’interazione con l’inesperto. L’evoluzione dell’inesperto infatti è un decorso naturale che si realizza sempre qualora si trovi in condizioni interattive adeguate. Nello specifico, questa serie di incontri mira a sviluppare nei genitori le modalità di essere nella relazione con i figli che permettano a questi ultimi di avviare e mantenere la propria evoluzione bio-socio-mentale. Qualora i nostri figli manifestino comportamenti “problematici”, è fondamentale imparare a “guardare” tali comportamenti come componenti di una sequenza interattiva, una sequenza che parte dal comportamento di noi genitori. Se vogliamo che i nostri figli modifichino i loro comportamenti, dobbiamo prima cambiare i nostri, introducendo modifiche nell’interazione: saranno gli stessi nuovi comportamenti dei figli a darci la misura dell’adeguatezza dei nostri cambiamenti.

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apri contenutoIo. Io e te. Io, tu e i figli

Coordinatrice: Maria Gina Meacci
Sede: Via Modigliani 115, Isolotto - Firenze
N.ro incontri: 21
Contenuto

l ciclo di incontri costituisce la terza delle applicazioni sociali del sistema comunicativo-evolutivo, dopo Impariamo dai nostri figli ad essere genitori (3 cicli, tra il 1995 e il 1997) e Impariamo a navigare nell’evoluzione personale (1 ciclo, 1997). Pur muovendosi in continuità con le precedenti esperienze, questo ciclo se ne differenzia per l’impiego della narrazione come strumento per la conoscenza e l’evoluzione personale. In Impariamo dai nostri figli ad essere genitori, la modalità narrativa era stata utilizzata per facilitare la comprensione dei concetti fondamentali del sistema comunicativo-evolutivo: il personaggio di Clara, che compariva prima come bambina in una sequenza interattiva con la madre, poi come adolescente, infine come donna adulta e a sua volta madre, fungeva da “portatrice” di concetti teorici e “facilitatrice” della comprensione. Il riscontro favorevole a questa prima intuizione aveva condotto poi, in Impariamo a navigare nell’evoluzione personale, alla costruzione di quattro personaggi che accompagnavano tutto il percorso degli incontri, sempre con lo scopo di veicolare la teoria attraverso “narrazioni”. Io. Io e te. Io, tu e i figli rappresenta un passo avanti nell’impiego della narrazione di storie. Come hanno confermato numerosi studi (cfr. in particolare J. Bruner, La costruzione narrativa della realtà, 1991, e La cultura dell'educazione, 1996, tr. it. 1997), il “pensiero narrativo” è una modalità di ragionamento specifica, distinta dal pensiero logico e altrettanto potente; la stessa attività narrativa è uno dei migliori modi per comprendere se stessi e i propri rapporti. Di qui la scelta di continuare a utilizzare le narrazioni come veicolo della teoria, ma in più coinvolgere direttamente nell’attività narrativa il gruppo dei partecipanti. Scrivere non è un fine né una forma di terapia, ma uno strumento per raggiungere l’obiettivo del percorso: trasformare e armonizzare gli ottanta mondi in cui ci muoviamo ogni giorno.

apri contenutoImpariamo a navigare nell'evoluzione personale

Coordinatrice

Maria Gina Meacci

Sede: via Modigliani, Isolotto - Firenze
N.ro incontri:10
Contenuto
In questa serie di incontri vengono sviluppate le componenti individuali e relazionali necessarie per prendersi cura di se stessi e dei propri rapporti. Tutte le idee e i concetti proposti provengono dal modello comunicativo-evolutivo: attraverso la narrazione di situazioni quotidiane vissute da personaggi d'invenzione si attivano percorsi di evoluzione nella propria vita e nei propri rapporti, mediante meccanismi di identificazione e di differenziazione rispetto ai personaggi e alle vicende narrate. Ogni essere umano ha il privilegio e il compito di riorganizzarsi nel corso della vita; il cambiamento è inevitabile, lo si può accompagnare od ostacolare e queste due alternative hanno implicazioni notevolmente diverse per se stessi e per gli altri. Se si accompagna il movimento riorganizzativo, questo ci porterà a creare percorsi evolutivi nella nostra vita e nei nostri rapporti; se lo ostacoliamo, invece, verremo risucchiati in sentieri involutivi. “Imparare” è evolvere, ed evolvere è l'unico modo umano di vivere. Chi impara un modo umano di pensare, di sentire e di agire, ci appare, perché lo diventa, come coppie di fiumi che viaggiano insieme e che, pur delimitati, si arricchiscono e si sostengono a vicenda. “Imparare” è divenire come due fiumi che viaggiano insieme.

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