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modello teorico - © Giuseppe Porzani - Fotolia.com
 


Modello teorico

Il modello nasce dalla sintesi fra l’approccio comunicativo di Robert Langs in psicoterapia e le teorie della complessità; trova applicazione prima nell’ambito psicoterapeutico e successivamente in ambito sociale attraverso gruppi di apprendimento sulle relazioni umane

Il modello comunicativo-evolutivo
Il modello comunicativo-evolutivo è stato ideato e sviluppato da Maria Gina Meacci negli anni 80 del secolo scorso.
È nato come strumento di lavoro nell’ambito della psicoterapia dall'unione strutturale tra l'approccio comunicativo dello psicoanalista nordamericano Robert Langs e le teorie dei sistemi complessi-evolutivi. L'approccio comunicativo di Langs rappresenta una revisione della psicoanalisi classica in termini relazionali; esso ha fornito al modello dei criteri per selezionare e organizzare alcuni dei suoi dati fondamentali, in primo luogo quelli che riguardono i problemi che si possono creare nella relazione terapeutica.
L’approccio comunicativo è stato ulteriormente sviluppato attraverso l’assunzione di una nuova visione dell’essere umano quale sistema complesso-evolutivo . L’applicazione della teoria della complessità alla persona e alle sue relazioni ha portato a elaborare un modello di psicoterapia che mira a ed è in grado di risanare i principi di organizzazione dell'area socio-mentale dei pazienti, in modo che le auto-organizzazioni evolutive da più o meno impossibili divengano possibili. Infatti, se il terapeuta crea e mantiene le condizioni terapeutiche adeguate, ogni comportamento affettivo, cognitivo e sociale del paziente inizia ad auto-organizzarsi e si articola e combina in modi che sono unici e originali. Quando il paziente è divenuto un’organizzazione che può evolvere senza la terapia ha riacquisito pienamente le proprietà che fanno di ciascuna persona un potenziale sistema complesso-evolutivo, ed è in grado di mantenere e accrescere l'evoluzione in tutte le diverse classi di relazione a cui si possono ricondurre le interazioni umane.


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Le applicazioni del modello comunicativo-evolutivo
Con la chiave di lettura comunicativo-evolutiva sono emerse informazioni che riguardano non solo la relazione tra il paziente e il terapeuta ma anche le relazioni tra gli esseri umani e le molte caratteristiche della mente umana.
Il modello comunicativo-evolutivo, ideato ed elaborato nell’ambito della psicoterapia, si è trasformato in una "mentalità comunicativa-evolutiva", una modalità per pensare e per agire con gli altri e con se stessi. Questa mentalità permette di accompagnare la propria evoluzione personale e l'evoluzione delle persone con le quali abbiamo costruito, e continuiamo a costruire, una relazione. Il modello è quindi approdato in ambito sociale, in strutture pubbliche e private.
Dal 1996 il modello è applicato anche in attività di consulenza e in gruppi di apprendimento sulle relazioni figli/genitori, alunni/insegnanti o tutor, coppie, allievi/allenatori sportivi, pazienti/infermieri, come in consulenze, seminari di studio e attività di supervisione delle relazioni nel mondo del lavoro.
I risultati che emergono in tutti questi ambiti appaiono notevolmente evolutivi.


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