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Le 5 classi di relazione

La distinzione tra le cinque classi di relazione realizzata da Maria Gina Meacci si basa sulla precisa individuazione, per ciascuna classe, di quale è il sistema (o il membro della relazione) di cui la relazione persegue l’evoluzione, che è chiamato "protagonista", e quale è il sistema o membro che svolge la funzione di "condizione necessaria" per tale evoluzione.

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Classe 1

in questa classe di relazione un individuo o un gruppo è il protagonista e un altro individuo svolge la funzione di condizione necessaria all’evoluzione del protagonista.
Questo è il rapporto fondante dell’evoluzione umana e il suo prototipo è la relazione figlio-madre: il figlio è il protagonista della relazione e la madre è la condizione necessaria affinché il figlio possa acquisire i principi di organizzazione dei comportamenti umani
Altri tipi di rapporto di “classe 1” sono il rapporto paziente-medico, alunno-insegnante, paziente-psicoterapeuta, atleta-allenatore e in generale tutte le relazioni di accudimento. All’interno della stessa classe di relazione le diverse tipologie hanno la loro specificità, ma quello che le unifica è l’obiettivo e la distribuzione di funzioni tra protagonista e condizione necessaria. Il modello comunicativo-evolutivo utilizza anche la denominazione "inesperto" per il protagonista della relazione ed "esperto" per la condizione necessaria al protagonista. Questa doppia denominazione si deve al fatto che in alcuni casi è più utile focalizzarsi sulla caratteristica di inesperto mentre in altri casi su quella di protagonista del processo della relazione.

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Classe 2

appartengono a questa classe le relazioni il cui obiettivo è l'evoluzione della relazione stessa. Il prototipo è il rapporto di coppia, ma appartengono alla classe 2 anche le relazioni di amicizia e i tutti i rapporti alla pari. In questa classe entrambi i membri (o tutti i membri se si tratta di un gruppo di amici) sono condizione necessaria per l'evoluzione del protagonista che è la relazione stessa. Il funzionamento di questa classe di relazione si presenta di solito come una alternanza di momenti in cui un membro assume la funzione di condizione necessaria per l'evoluzione dell’altro e viceversa, ma soprattutto entrambi si curano della relazione come co-condizioni necessarie per l'evoluzione della stessa perché questa diventi sempre più complessa e in grado di integrare e armonizzare nuovi elementi. Nel caso della coppia la nascita dei figli è un momento in cui si manifesta molto chiaramente la necessità che il rapporto a due evolva verso stadi di maggiore complessità.

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Classe 3

Insieme alle relazioni di classe 5, questa classe di relazioni riguarda quasi esclusivamente i rapporti nel mondo del lavoro. Il protagonista è il compito (l’obiettivo) e tutti i membri sono condizioni necessarie per l'evoluzione del compito stesso. Quando si tratta di un gruppo organizzato con un coordinatore o capo, come nella maggior parte dei casi, è lui la condizione necessaria relazionale per l’evoluzione del compito.
Tradotto nel linguaggio quotidiano di un’impresa, il responsabile o capo di una sezione è condizione necessaria relazionale perché il compito che si svolge in un reparto “X” evolva verso forme sempre più complesse, ricche e produttive, con il concorso/la collaborazione dei suoi dipendenti; questi sono - ciascuno nel proprio campo - gli esperti operativi, mentre il responsabile è l’esperto relazionale. Lo stesso modello si può riferire a una infermiera caposala e al suo gruppo di infermieri e assistenti, al direttore di una scuola e al corpo dei docenti e del personale assistente o a una particolare sezione di una qualsiasi azienda. La funzione di esperto relazionale o condizione necessaria relazionale non proviene necessariamente da una formazione specifica; è una funzione che viene attuata per il solo fatto di avere personale assegnato ed è espletata meglio o meno bene a seconda dell’esperienza che si può avere in quel ruolo o della formazione, o deformazione, professionale ricevuta.

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Classe 4

la classe 4 comprende un solo tipo di relazione: la relazione con se stessi, in cui l'individuo è insieme condizione necessaria e protagonista della propria evoluzione. È quasi esclusiva della specie umana e si è sviluppata in ritardo anche nell'evoluzione di questa specie. Come classe di relazione si consolida dopo l'adolescenza, quando la persona si prende cura di se stesso dal lato mentale, fisico e sociale, ed è una costante espressione del grado di complessità dell’autoorganizzazione di se stessi. La capacità di sviluppare questa classe di relazione si acquisisce attraverso successive esperienze in cui l'individuo è stato protagonista di relazioni di classe 1 e anche, in parte, in esperienze in qualità di esperto operativo nelle relazioni di classe 3; vale a dire sono fondamentali i principi di organizzazione che sono stati trasmessi dai genitori, dagli insegnanti, dagli educatori, e anche, in una certa misura, il comportamento di capi e superiori nelle esperienza di lavoro.

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Classe 5

è la classe che include tutti i tipi di relazione nelle quali si genera un super-protagonista, cioè un’organizzazione a livelli multipli. Nelle relazioni di classe 5 ogni partecipante compie la sua funzione specifica all'interno della specifica classe di relazione, e contemporaneamente è co-condizione necessaria dell’evoluzione del super-protagonista.
Prototipi di questa classe sono la famiglia e l’équipe. Nella famiglia ogni partecipante ha una funzione specifica legata alla classe di relazione in cui si colloca il rapporto – i figli sono protagonisti nella relazione con i genitori (classe 1) e insieme co-condizione necessaria all’evoluzione del rapporto con i fratelli/sorelle (classe 2), i genitori sono condizione necessaria nella relazione con i figli (classe 1) e co-condizione necessaria nel rapporto di coppia (classe 2) – ma tutti sono co-condizione necessaria alla cura della famiglia come super-protagonista. Nell'équipe, ognuno dei partecipanti compie la sua funzione specifica nell'organizzazione e inoltre offre le sue capacità nella cura del funzionamento e dello sviluppo del gruppo come un tutto: può trattarsi di un gruppo di lavoro, di ricerca o sportivo, ma in tutti i casi i partecipanti sentono, partecipando, di appartenere a qualcosa che a sua volta appartiene loro, a una totalità che li include e che a sua volta dipende dall’attività di tutti i membri: il super-protagonista.

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